Sala conferenze di Palazzo Theodoli Bianchelli, piazza del Parlamento, Roma - 02 Marzo 2022
A poche settimane dalla bocciatura del referendum sulla cannabis, mercoledì 2 marzo si è tornati a discutere dei principali aspetti economici e sociali legati alla regolamentazione del mercato della cannabis nell’evento ‘Regolamentazione Cannabis – Il modello Canada’ organizzato dal Movimento 5 Stelle.
L’evento, che si è tenuto presso la sala conferenze di Palazzo Theodoli Bianchelli, in piazza del Parlamento a Roma, ha visto la partecipazione di Davide Crippa, capogruppo del M5S alla Camera, Mario Perantoni, presidente della II Commissione Giustizia, Antonio De Luca, portavoce M5S all’Ars, Dino Giarrusso, deputato al Parlamento europeo del M5S, Ferdinando Ofria, professore dipartimento di Economia dell’Università degli Studi di Messina, Lorenzo Calvi, medico chirurgo e fitoterapeuta e Fabrizio Dentini, giornalista e scrittore, autore del libro “Legale. Il modello Canada”.L’incontro è stato moderato da Caterina Licatini, portavoce del Movimento 5 Stelle per la Camera dei Deputati.
Un dibattito rivolto non soltanto ai politici e ai professionisti del mestiere ma anche alle famiglie e a tutti coloro che chiedono maggiore informazione perché purtroppo, come ha ricordato la Licatini, questo è un tema che negli anni ha subito tanti pregiudizi e una scarsa e non corretta informazione.
“Quello che stiamo attraversando è un momento molto complesso, ma come legislatori non possiamo trascurare le difficoltà che continuano a vivere migliaia di consumatori e pazienti delusi dall’esito del referendum. Oggi più che mai abbiamo l’obbligo di andare avanti, accelerare l’iter legislativo e dare una risposta a quelle 620 mila persone che hanno firmato per il referendum” spiega in apertura dei lavori la Licatini.
“Soprattutto, dobbiamo ricordare sempre che la tutela dei giovani è la bussola della buona politica: sappiamo che tutte le sostanze (dalle droghe all’alcol) possono essere dannose per i giovanissimi, ma alimentare la retorica delle droghe “tutte uguali” è controproducente, non spiega ai ragazzi come stanno le cose e li induce a ridurre la loro percezione del rischio, a non distinguere le sostanze veramente pesanti e mortali che circolano nelle nostre piazze. Nel 2018 il Canada ha legalizzato anche con l’obiettivo di scoraggiare il consumo da parte degli adolescenti, e in quest’ottica ha già ottenuto buoni risultati”.
E proprio partendo dall’esempio del Canada si sono analizzati i vantaggi di una regolamentazione anche nel nostro Paese. Si è sottolineata l’importanza di tutelare i giovani informandoli correttamente, di tutelare i diritti fondamentali dei malati che utilizzano la cannabis come terapia, di tutelare i consumatori, che rappresentano una grande fetta di mercato, di bloccare la criminalità e i traffici illeciti, senza tralasciare, l’importante tema della crescita economica.
“Noi oggi abbiamo sottolineato come, con una regolamentazione corretta si può togliere alla mafia decine di miliardi l’anno, si può regolamentare un settore importantissimo in cui l’Italia è stata leader mondiale nella produzione e si può mettere fine a quella che è una delle più grandi falsificazioni culturali della storia, perché si raccontano tante bugie e si oscura il lato positivo: una pianta che ha effetti eccezionali di assorbimento di anidrite carbonica e rilascio di ossigeno, importanti capacità di bonificare terreni e che ha bisogno di poca acqua. Quindi vogliamo regolamentare uno dei settori produttivi più importanti, che può dare centinaia di migliaia di posti di lavoro e, ripristinare il rapporto tra l’essere umano e una pianta che accompagna la nostra evoluzione sociale da millenni” ha spiegato nel suo intervento Dino Giarrusso, deputato al Parlamento europeo del Movimento 5 Stelle.
Regolamentazione Cannabis. Il modello Canada
“Il modello Canada è un esempio fulgido e attuale di regolamentazione di uno Stato moderno, civile, afferente al G7 che ha scelto di fare un passo avanti nella modernità e ha capito che il proibizionismo ha dei costi collaterali non più sopportabili. Quindi, l’unica soluzione, se davvero abbiamo a cuore la tutela della salute pubblica, è regolamentare” ha spiegato nel suo intervento, il giornalista e scrittore Fabrizio Dentini. Nel suo libro ha analizzato appunto cosa è successo in Canada, come e perché si è arrivati alla regolamentazione e cosa è accaduto dopo, aggiungendo “nel libro non propongo di applicare lo stesso modello al sistema italiano, che ovviamente ha delle sue specificità, però è un modello dal quale abbiamo tanto da imparare, nel bene e nel male”.
Ne è convinto sicuramente il Movimento 5 Stelle che nelle battaglie politiche a favore della cannabis continua a tenere presente gli esempi positivi che arrivano da altri paesi. “Il fenomeno delle droghe leggere o lo subisci o lo gestisci” ha sottolineato il suo portavoce all’A.R.S Antonio De Luca. “Da questo punto di vista il Movimento 5 Stelle si è espresso chiaramente dicendo che va regolamentato. Questo è il miglior modo di sottrarre denaro alla mafia ma soprattutto di rendere un servizio importante ai cittadini che in questo momento hanno una richiesta di cannabis, non solo sul tema sanitario, che è fondamentale, ma anche per quanto riguarda la creazione di nuovi posti di lavoro. È un momento difficile, usciamo dal Covid e questa sarebbe sicuramente una soluzione per rispondere al fabbisogno dei cittadini italiani”.
“Riprendiamo il cammino del disegno della proposta di legge” ha spiegato Mario Perantoni, presidente della II Commissione Giustizia. “ La prossima settimana inizieremo l’esame degli emendamenti e mi auguro di poter arrivare presto a chiudere il percorso in commissione. Stiamo lavorando per cercare di riequilibrare anche il discorso sulle sanzioni, tra quelle per condotta illecita riguardanti le droghe pesanti e quelle per la cannabis”.
“Siamo riusciti, nella Legge di bilancio 2021 a mettere i 3 milioni di euro su quella che è la filiera della canapa, a febbraio di quest’anno è stato approvato in gazzetta ufficiale il decreto attuativo e finalmente vediamo lo stanziamento dei primi fondi dedicati alle coltivazioni, alle trasformazioni e ai primi impianti privati per la produzione di cbd” ha spiegato invece Davide Crippa, capogruppo del Movimento 5 Stelle alla Camera.
Come detto, non è mancata una lettura di quello che è l’altro aspetto fondamentale legato alla regolamentazione della cannabis, ovvero quello della crescita economica evidenziato dal prof. Ferdinando Ofria del dipartimento di Economia dell’Università di Messina. “Il modello Canada è un esempio dal punto di vista economico. I prezzi in una prima fase erano alti e quindi la legalizzazione stava producendo effetti indesiderati, ma immediatamente il Governo è riuscito a modificare la strategia e ad affermarsi come una forte realtà in termini di entrate fiscali ma anche in termini di contrasto al crimine”.
Largo spazio è stato dedicato anche al tema della cannabis terapeutica soprattutto grazie all’intervento del dottor Lorenzo Calvi per cui la cannabis è la regina di tutte le piante medicinali e officinali. “Saperla usare” ha spiegato infatti “significa avere in mano uno strumento non tossico, scevro di qualsiasi effetto collaterale eccetto l’effetto psicotropo, che permette di lenire il dolore, l’infiammazione, che può essere miorilassante, antiepilettico, che può controllare il sonno, la digestione, la riproduzione, la vita a tutto tondo. Bisogna conoscere bene il sistema endocannabinoide, come interpretarlo e intervenire su di esso modulandolo attraverso le sostanze che arrivano dalla cannabis. Purtroppo, però, siamo ancora molto indietro, manca ancora molta formazione e la ricerca ma, come ha concluso il Dott. Calvi “abbiamo tutta la speranza, per il futuro, di poter arrivare anche in Italia a fare questa serie di ricerche”.